Insieme ad Alessandro Boffa Fasset, partner e responsabile del reparto marchi dello Studio modenese di consulenza in proprietà industriale ARBO, cercheremo di trasmettere l’importanza della tutela delle proprie idee, delle proprie invenzioni e dei propri vantaggi competitivi attraverso gli strumenti della proprietà industriale: marchi, brevetti, design.
Alessandro, 38enne, vive a Modena con una moglie e un figlio, ed è entrato a far parte di ARBO dopo aver maturato un’esperienza pluriennale in alcuni tra i più importanti studi di Proprietà Industriale in Italia.
Abilitato a rappresentare in materia di marchi avanti l’Ufficio Italiano (UIBM), l’Ufficio dell’Unione Europea (EUIPO) e la World Intellectual Property Organization (WIPO), Alessandro è responsabile del reparto marchi di ARBO e segue i propri Clienti con passione e disponibilità, convinto che il primo passo per rafforzare la tutela nella proprietà industriale sia rendere consapevoli le imprese dell’importanza che questa ricopre in termini di vantaggi commerciali.
Laureato in Economia con una tesi sulla volgarizzazione del marchio, è stato titolare di una rubrica sul tema della proprietà industriale su un importante periodico italiano.
Iniziamo dalle basi: che cos’è esattamente la proprietà industriale?
“La proprietà industriale è quella branca della proprietà intellettuale che tutela i segni distintivi e le innovazioni nel mondo economico. Parliamo di marchi, brevetti, design, modelli di utilità, nomi a dominio e simili. È ciò che consente a un’impresa di proteggere ciò che la rende riconoscibile o competitiva sul mercato.”
E quindi un marchio fa parte della proprietà industriale? Cosa protegge esattamente?
“Esatto, il marchio è uno degli elementi fondamentali. Serve a identificare in modo univoco i prodotti o servizi di un’impresa rispetto a quelli della concorrenza. Un nome, un logo, una sigla: se registrati come marchi, garantiscono un diritto esclusivo di utilizzo.”
A cosa serve, in pratica, avere un marchio registrato?
“Serve a costruire un’identità forte, difendere il proprio brand da usi illeciti e acquisire un vantaggio competitivo. Inoltre, un marchio registrato è un asset aziendale: può essere ceduto, concesso in licenza o valorizzato in sede di acquisizione o partnership.”
Ma davvero è necessario registrare un marchio? Non basta avere un buon prodotto e una strategia di marketing efficace?
“È una domanda comune. Tuttavia, nel mondo digitale, dove la concorrenza è feroce e l’accesso al mercato è immediato, il marchio diventa l’identità dell’azienda. Senza una registrazione adeguata, si rischia che altri utilizzino o addirittura registrino il tuo nome, compromettendo la tua reputazione e i tuoi investimenti.”
Ma se non ho ancora definito il logo o la grafica, ha senso registrare il marchio?
“Assolutamente sì. La registrazione può riguardare anche solo il nome (marchio denominativo). È consigliabile farlo il prima possibile, idealmente prima del lancio sul mercato, per evitare conflitti con marchi preesistenti e proteggere la tua identità aziendale.”
E se qualcuno utilizza un nome simile al mio, cosa posso fare?
“Se il tuo marchio è registrato, hai il diritto esclusivo di utilizzarlo e puoi intraprendere azioni legali per impedire l’uso non autorizzato da parte di terzi. Questo ti permette di difendere la tua posizione sul mercato e mantenere la fiducia dei clienti.”
Registrare un marchio è complicato o costoso?
“Dal punto di vista tecnico, la procedura può sembrare semplice: si compila un modulo online e si paga una tassa. Ma proprio perché è così facile accedere allo strumento, è altrettanto facile sbagliare. Bisogna sapere cosa si sta registrando, come scegliere adeguatamente alcuni prodotti o servizi piuttosto che altri e individuare correttamente l’ambito di tutela e l’ambito geografico di interesse, oltre a verificare che non esistano marchi anteriori in conflitto. Senza una corretta impostazione iniziale, si rischia di spendere soldi per una registrazione inutile o peggio… contestabile da altri.
Per questo motivo è fortemente consigliabile affidarsi a un consulente in proprietà industriale regolarmente iscritto all’albo, come previsto dalla normativa. Un professionista specializzato può aiutarti a fare scelte consapevoli, evitare problemi futuri e costruire una tutela solida e strategica.
Registrare un marchio non è solo un atto burocratico, è un investimento sul futuro del tuo brand. E va trattato con la stessa attenzione con cui progetti un prodotto o una campagna di lancio.
Proprio da questa esigenza nasce il nostro motto aziendale “You Think. We Care””
In sintesi, perché dovrei registrare il mio marchio?
“Un marchio non è solo un nome: è un asset immateriale, spesso il più riconoscibile e duraturo tra gli elementi che compongono l’identità di un’azienda. È ciò che permette ai clienti di ritrovarti, di riconoscerti e di scegliere proprio te, anche in mezzo a centinaia di alternative.
Registrare il proprio marchio significa blindare ciò che stai costruendo: l’immagine, la reputazione, la fiducia del tuo pubblico. È un modo per evitare che qualcun altro, magari in malafede o anche solo per caso, possa confondersi con te, sfruttare la tua visibilità o, peggio, impedire a te di usare il tuo stesso nome.
Non solo: un marchio registrato può essere concesso in licenza, ceduto, valutato economicamente. Entra a pieno titolo tra i beni dell’impresa, e spesso ne aumenta il valore percepito da investitori, partner e clienti.
In sintesi, non registrare un marchio oggi è come lanciare un’azienda senza registrarne il dominio web: tecnicamente possibile, ma estremamente rischioso. E nel mondo dell’e-commerce, dove tutto si gioca sull’identità e sulla riconoscibilità, è un rischio che davvero non vale la pena correre.”
Luigi Resta si occupa dal 2002 di consulenza digitale con la sua Agenzia Web in Provincia di Modena.
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