PEC obbligatoria

Scopri cos'è la PEC, per chi è obbligatoria e come eleggere il proprio domicilio digitale.
Semplifica le comunicazioni, risparmia tempo e migliora la sicurezza. Ecco come...

PEC obbligatoria e domicilio digitale 2023
Categoria: Il Blog della Consulenza Digitale

Cosa è la PEC?

La PEC, acronimo di Posta Elettronica Certificata, è il sistema che consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il servizio PEC a differenza della Posta Elettronica tradizionale, presenta delle caratteristiche aggiuntive tali da fornire agli utenti la certezza dell’invio e della consegna (o della mancata consegna) delle e-mail al destinatario, con attestazione dell’orario esatto di spedizione.

Il valore legale del messaggio PEC è tale solo nel caso in cui sia il mittente che il destinatario utilizzino indirizzi di posta elettronica certificata PEC e che i messaggi vengano inviati mediante i server di un gestore certificato.

Il sistema di Posta Certificata, grazie ai protocolli di sicurezza utilizzati, è in grado di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibili modifiche al messaggio, sia per quanto riguarda i contenuti che eventuali allegati.

Obbligo della PEC per imprese e professionisti

Per favorire il percorso di semplificazione e di maggiore certezza delle comunicazioni telematiche tra imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni, nel rispetto della disciplina europea, le parole “posta elettronica certificata” cambiano con “domicilio digitale”

Il D.L. 76/2020, convertito con la L. 120/2020, ha introdotto all’articolo 37 novità in merito alla comunicazione del proprio domicilio digitale (PEC) al Registro delle imprese, sia per quanto riguarda le imprese costituite in forma societaria e individuali, sia per quanto riguarda i professionisti e revisori legali.
In particolare:
– le imprese costituite in forma societaria e le imprese individuali hanno l’obbligo di comunicare al Registro delle imprese il proprio domicilio digitale al momento dell’iscrizione;
– le imprese costituite in forma di società e le imprese individuali, già iscritte al Registro delle imprese ma che non avessero ancora comunicato il proprio domicilio digitale, devono provvedere alla comunicazione entro il 01/10/2020;
– alle imprese inadempienti o che utilizzano un domicilio digitale inattivo, il Conservatore del Registro Imprese competente invierà diffida ad adempiere entro 30 giorni, in mancanza scatterà il regime sanzionatorio e l’assegnazione d’ufficio di un nuovo e diverso domicilio digitale per il ricevimento di comunicazioni e notifiche, attestato presso il cassetto digitale dell’imprenditore (disponibile per ogni impresa presso l’indirizzo impresa.italia.it valido per il ricevimento di comunicazioni e notifiche, accessibile tramite identità digitale SPID);
– introdotte sanzioni pesanti (raddoppiate o triplicate rispetto a quelle previste dall’art. 2630 c.c.) a carico di coloro che non adempiono in merito alla comunicazione del proprio domicilio digitale al Registro delle imprese;
obbligo per i professionisti iscritti in albi ed elenchi di comunicare ai rispettivi ordini o collegi il proprio domicilio digitale. Nel caso di mancata comunicazione nei termini, è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro 30 giorni, da parte del Collegio o ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, il Collegio o Ordine di appartenenza applica la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino all’avvenuta comunicazione del domicilio digitale.
Riferimenti: D.L. n. 76/2020 art. 37, come convertito in Legge.
Comunicato stampa AgID del 28/07/2020 www.agid.gov.it

Domicilio Digitale

Il “domicilio digitale” rappresenta la prossima grande evoluzione nel panorama della digitalizzazione in Italia, un passo avanti significativo rispetto alla già consolidata posta elettronica digitale. L’introduzione del domicilio digitale entro il 2023 consentirà ai cittadini di avere un indirizzo digitale univoco, una sorta di residenza virtuale, attraverso la quale potranno ricevere tutte le comunicazioni ufficiali.

Questo non solo semplifica l’interazione tra cittadini e istituzioni, ma contribuisce anche a rendere l’intero processo più efficiente e sostenibile. Così come la posta elettronica digitale ha rivoluzionato il modo in cui scambiamo informazioni, il domicilio digitale è destinato a reinventare il concetto di residenza e domicilio nel mondo digitale.

Dal 6 Giugno 2023, infatti, è attivo l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), un servizio che permette ai cittadini di stabilire un domicilio digitale, un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione. Questo servizio sarà attivo e consultabile dal 6 luglio 2023. A partire da questa data, le Pubbliche Amministrazioni utilizzeranno il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valenza legale.

Inoltre, chiunque potrà consultarlo liberamente dall’area pubblica del sito, senza necessità di autenticazione, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuole conoscere il domicilio digitale​.

Per registrarsi al servizio INAD, bisogna accedere al portale https://domiciliodigitale.gov.it e registrarsi utilizzando il Sistema Pubblico d’Identità Digitale (SPID), la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Una volta effettuata la registrazione, il sistema chiederà di inserire il proprio indirizzo PEC da eleggere come domicilio digitale​.

Per quanto riguarda i professionisti iscritti a INI-PEC (l’indice nazionale degli Indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti), il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che il loro domicilio digitale venga importato automaticamente su INAD in qualità di persona fisica, restando salva la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo PEC​.

Articolo aggiornato il 19 Giugno 2023


Luigi Resta si occupa dal 2002 di consulenza digitale con la sua Agenzia Web in Provincia di Modena.
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