e-commerce: adempimenti fiscali

Dal codice Ateco alla SCIA, ecco quali adempimenti servono prima di cominciare a vendere online

codice ateco e commerce
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Chi si occupa di creazione siti e-commerce, deve sempre informare che aprire un’attività di commercio elettronico non significa solo realizzare lo strumento di vendita su Internet, ma anche seguire un iter burocratico, semplice, prima di andare online: la comunicazione unica di avvio attività.
Ecco, di seguito, cosa occorre per avviare un ecommerce.

Codice Ateco ecommerce

Prima di tutto occorre registrare una Partita Iva se si tratta di nuova attività oppure, se ne abbiamo già una, variarla aggiungendo il giusto codice.
Ecco i codici Ateco per ecommerce:

  • Codice Ateco 47 91 10Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
    (Escluso quello di autoveicoli e motoveicoli)
  • Codice Ateco 45 11 01Commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri
    (vendita di autovetture e autoveicoli via internet)

Altri codici dipendono dall’attività specifica che si intende avviare, meglio sempre chiedere al proprio commercialista.

F.A.Q. - Domande frequenti sul codice ATECO

Il codice ATECO è un codice alfanumerico utilizzato in Italia per identificare un particolare tipo di attività economica. È essenziale per chi apre una partita IVA, poiché indica la natura dell'attività svolta.
Per le vendite online, il codice ATECO più comunemente utilizzato è il 47.91.10, che si riferisce al "Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet".
No, se vendi prodotti online, sia attraverso il tuo sito web sia su marketplace come Amazon, il codice ATECO 47.91.10 è generalmente quello appropriato. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un commercialista per specifiche situazioni.
Sì, è possibile inserire due o più codici ATECO nella stessa partita IVA, specialmente se la tua attività copre diverse aree.
Il dropshipping rientra generalmente sotto il codice ATECO per l'ecommerce (47.91.10). Tuttavia, se ti occupi anche di pubblicità e marketing, potresti aver bisogno di un codice aggiuntivo relativo al settore del marketing.
Se vendi online come attività principale o con una certa regolarità, avrai bisogno di un codice ATECO. Se vendi solo occasionalmente o come hobby, potresti non averne bisogno. Tuttavia, è sempre meglio consultare un esperto per chiarire la tua situazione specifica

La SCIA per ecommerce

Una volta aperta o variata la partita IVA dobbiamo effettuare la cosiddetta “Comunicazione Unica” attraverso il Registro Imprese della nostra Camera di Commercio. La Comunicazione Unica, fortunatamente, ci permette di assolvere a tutti gli adempimenti di legge richiesti per avviare l’attività di commercio elettronico, in un’unica pratica. Attraverso essa, infatti, invieremo le comunicazioni di avvio attività contemporaneamente a:

  1. Registro delle Imprese
  2. Agenzia delle Entrate (dove comunicheremo anche l’indirizzo del sito web e i dati del ISP (Internet Service Provider) obbligatori per identificarlo);
  3. INPS;
  4. INAIL (se abbiamo dipendenti);
  5. SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) al comune di residenza dell’attività.

Quanto costa la pratica di Comunicazione Unica per ecommerce?

Il costo della pratica varia in base al tipo di società commerciale che costituite. Se siete una Ditta individuale, ad esempio, il costo dei bolli è inferiore a quello sostenuto dalle società. Altro costo da prendere in considerazione è quello del Professionista a cui vi rivolgete per guidarvi nella compilazione o per svolgerla al posto vostro, mediamente le cifre richieste variano da 250,00 Euro minimo a 400,00 Euro massimo.

Dati obbligatori da mostrare sul sito Web

Una volta avviata l’attività e realizzato il sito, occorre mostrare, ben visibili in home page, dei dati obbligatori per l’identificazione del venditore:

  1. Nome, denominazione o ragione sociale, domicilio e sede legale
  2. Contatto telefonico ed email PEC
  3. Numero di iscrizione al REA (repertorio delle attività economiche) e capitale sociale (se siete una società)
  4. Numero di partita IVA

Oltre a mostrare i dati per l’immediata identificazione del venditore, occorre rispettare le normative vigenti sul commercio a distanza, rendendo visibili e chiari le nostre condizioni di vendita, di pagamento, di spedizione e reso della merce venduta. Oltre, ovviamente a rispettare la normativa sulla privacy e cookie, fornendo le relative comunicazioni di legge.

Adempimenti per vendere online all’estero

Le indicazioni fornite in questo articolo, valgono per il rispetto della legge sul territorio nazionale. Bisogna valutare altri adempimenti, come ad esempio l’iscrizione alla banca dati VIES (Vat Information Exchange System), se vogliamo vendere i nostri prodotti anche all’interno degli altri stati UE. Questi variano a seconda dalla destinazione della merce e dell’ammontare delle vendite per singolo paese estero.

Se ci limitiamo alla vendita verso privati nel territorio comunitario, sarà sufficiente annotare, sul registro dei corrispettivi, gli importi giornalieri, applicando l’aliquota IVA Nazionale. In ogni caso, il commercialista sarà in grado di guidarvi nelle varie normative.

Dal 1 Luglio 2021 sono in vigore le nuove regole IVA per e commerce che puntano a semplificare gli attuali adempimenti e a ridurre il carico amministrativo per le imprese che effettuano vendite online transnazionali.

Consigli utili per evitare guai e sanzioni

Un’attività di commercio elettronico si può avviare con costi ridotti rispetto a un’attività tradizionale, ma deve sempre e comunque rispettare normative per non incorrere in guai e pagare costosissime sanzioni. Ecco alcuni consigli utili:

  1. Ricordatevi di inviare la Comunicazione Unica.
  2. Rispettate le normative su privacy, cookie e condizioni di vendita e reso.
  3. Non inserite costi nascosti (es. supplementi su pagamenti con carta di credito), siate trasparenti con prezzi e promozioni.
  4. Rivolgetevi a professionisti del settore, non improvvisate. Chiedete consiglio al vostro commercialista o rivolgetevi alla vostra associazione di categoria per svolgere le pratiche fiscali, che, sebbene semplificate, possono nascondere insidie se non si conoscono le varie terminologie usate.

Luigi Resta si occupa dal 2002 di ecommerce a Modena.
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